domenica 11 ottobre 2009

La speranza della pace preventiva

Di seguito la parte per me più significativa di un articolo di Furio Colombo da Il Fatto Quotidiano sul premio Nobel ad Obama.

Il fatto straordinario che identifica Obama come unico è già accaduto. Barack Obama è il presidente della pace preventiva. Un brusco cambiamento, subito dopo la politica della guerra preventiva. E comunque nel cuore di una cultura (del mondo e dell'occidente) che alla pace dedica celebrazioni e alla guerra milioni di vite umane, e il miglior talento quasi di ogni generazione. Dovunque, dagli Stati Uniti all'Europa, i think tank dedicati agli studi strategici sono molto più autorevoli delle tavole della pace, buone e ignorate. L'uomo della pace preventiva, il leader del discorso in lingua parsi, che ha cambiato la vita interna dell'Iran, il presidente dell'occidente cristiano che parla all'Islam, il capo degli Stati Uniti che mobilita milioni di africani quando si rivolge a quel continente, è ben lontano dall'aver finito. Ma il suo inizio, unico al mondo, gli ha meritato quel Nobel che lo rafforza, lo lascia meno solo, aumenta la ragione di credere nella sua guida, imbarazza i suoi violentissimi antagonisti della destra americana. Qualcosa di nuovo è accaduto, sta accadendo nel mondo. E ha il volto di una sensata speranza.

da Il Fatto Quotidiano n°16 del 10 ottobre 2009

Nessun commento: