di Ilvo Diamanti
da Repubblica.it
Io mi ammalo raramente. Lo dico e procedo subito al rituale gesto scaramantico. Però quando capita, diciamo una volta ogni dieci anni, capita sempre in ferie. Tra Natale e Capodanno, a Pasqua. O a Ferragosto, appunto. Come quest'anno. Quando, normalmente, mi rifugio a Urbania, città ducale, ai confini con Urbino, dove insegno. Così, tanto per non perdere l'abitudine, visto che io mi affeziono ai luoghi. A Urbania faccio vita di paese, come quando, da ragazzo, vivevo a Bra, poi a Vado Ligure. Sempre al seguito di mio padre, che faceva il militare. Infine, quand'ero adolescente, si stancò di viaggiare, e ci riportò tutti a casa (sua). A Isola Vicentina (per la precisione: a Castelnovo). A Urbania mi sento come allora. Come quand'ero adolescente. Anche se, chiaramente, non ho più l'età. Per cui faccio cose scapestrate. Tiro tardi (tardi) a discutere dei destini del mondo con il sindaco e i miei colleghi. Con il barista. Con gli urbaniesi (di cui spesso, dopo tanti anni, non conosco il nome). Esercito il "cazzeggio estivo", come lo chiama Aldo Grasso (ma per me è una nobile arte). Poi, ancor più tardi, ma davvero tardi, prendo il mio schnautzer nano, e giro per il paese. Eddy Berselli diceva che è un mostro. Diciamo che esagerava. Il cane ha personalità. E poi è piccolino. Ma, per sicurezza, conviene uscire quando c'è poca gente in giro. Urbania è un microcosmo tradizionale. Dove ho tracciato una scia biografica lunga decenni. Punteggiata di eventi familiari e
E lui, Silvio, finalmente impegnato a lavorare per sé e non per noi. A curare i fatti suoi invece dei nostri. In fondo, abbiamo già dato (a lui). Peccato che si tratti solo di sogni febbrili. Però, lo confesso, il risveglio non è stato doloroso. Non saprei perché. Per citare il Filosofo della notte: "La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere?". Risposta: boh... Preferisco ricorrere alla lezione di un altro filosofo, un po' più profondo (se il Filosofo della notte non si offende): "La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è come vivere. Sfogliarli a caso è sognare". Oggi, sarà perché sono in ferie o perché ho la febbre, ma io preferisco sognare.
(17 agosto 2010)
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