Centomila in piazza, rivolta contro il governo! Comunicato dalla Sapienza in mobilitazione
Quella del 14 dicembre è stata una giornata che ha segnato un dato di partecipazione fuori dall'ordinario. Oltre centomila tra studenti universitari e medi hanno manifestato con forza e determinazione per le strade di Roma bloccando ancora una volta la mobilità e riempiendo le strade con la loro indignazione verso l'operato del governo. Sfiducia dal basso per il governo, si era detto, e sfiducia dal basso per il governo è stata, nel momento in cui tutta la pluralità di soggetti che hanno animato e costruito la resistenza nei confronti di un governo incapace, hanno sfilato per le vie di Roma assediando tutti assieme i luoghi decisionali del paese.
Due elementi sono emersi ieri nella città di Roma. Il primo è una democrazia viva, incarnata nei desideri e nei bisogni di una intera generazione, che costruisce ogni giorno il proprio diritto al futuro e ad una formazione di qualità, che vive sulla propria pelle le conseguenze della precarietà del lavoro e della vita. Una generazione che ha deciso di non accettare divieti nella giornata di martedì, e che ha cercato di raggiungere il Senato della Repubblica, per esprimere
con forza il proprio dissenso. L'altro elemento è quello di un governo oramai in trincea, separato dal paese reale, ostaggio della propria corruzione e del proprio decadimento, espressione di una compravendita di voti impensabile in un paese europeo.
Proprio la notizia della fiducia alla Camera ha provocato un'esplosione di rabbia senza precedenti in Piazza del Popolo. Una rabbia che si è espressa collettivamente nei confronti di un governo che ha deliberatamente scelto di ignorare un'intera generazione in lotta da anni. La rabbia e la determinazione esplose nel pomeriggio sono la diretta conseguenza dell'atteggiamento del governo, che ha deciso di passare sopra ogni istanza e spinta proveniente dai movimenti studenteschi, come da quelli dei lavoratori, dei comitati di Terzigno e
dell'Aquila e di tutte le componenti sociali in piazza il 14 dicembre, comprandosi letteralmente la possibilità di continuare a governare questo paese.
Per questo ci teniamo a sottolineare che non ci appartengono vecchie etichette proprie di movimenti passati: black block, estremisti, violenti, sono termini che non ci appartengono. Ci appartiene invece l'indignazione e l'esplosione di una rabbia sociale diffusa, l'ansia per il futuro e la voglia di continuare a costruirlo giorno dopo giorno. Proprio per questo esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli studenti e alle studentesse arrestati, perché la voglia di futuro non si può arrestare né rinchiudere in una gabbia.
Nelle prossime settimane torneremo a far sentire la nostra voce, contro il d.d.l. Gelmini e contro questo governo, costruendo assieme agli altri movimenti la possibilità concreta di una trasformazione reale.
SAPIENZA IN MOBILITAZIONE
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