Appoggio pienamente il post di Grillo di oggi sui cosiddetti intellettuali in Italia. Sono soprattutto i falsi intellettualoidi di Sinistra che mi fanno schifo. Per la loro bassezza. Per la mancanza di spessore. Altro che uomo ad una dimensione di Marcuse ("Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno di progresso tecnico." scrive Marcuse ne "L'uomo ad una dimensione".). Qui l'uomo è ridotto ad un punto: dimensione zero! Per anni ci hanno preso in giro, per anni siamo stati ad ascoltare i loro discorsi falsi e poveri nelle interviste televisive ad effetto o negli articoli dei loro giornali. Io mi sono stancato da molto tempo. La televisione l'ho buttata via nel 1995. I giornali li leggo, ma spesso con ribrezzo. I TG li guardo ogni tanto in streaming, ma non riesco a smettere di imprecare e di incazzarmi per ogni servizio. La qualità è talmente bassa che mi sento offeso tutte le volte che li guardo.
Io non ci sto a far parte della schiera di persone che non si sono ribellate a questo sudiciume, a queste nefandezze. Ho cominciato a scrivere su questo blog per condividere notizie e commenti con amici. Sostengo la causa di Grillo, di Di Pietro e di Travaglio. So che non sono gli unici che si sbattono per osteggiare questo schifo, ma so che sono gli unici che sono riusciti a superare la barriera dell'oblio mediatico. Ho fatto l'abbonamento online a "Il Fatto quotidiano". Voglio premiare chi mi dà una luce di informazione ed in modo molto professionale. Non smetterò di dire a chi sostiene Berlusconi che non voglio fare parte di coloro che rimarranno sui libri di storia come quelli che han sostenuto il declino morale, intellettuale ed etico di questo paese. Non smetterò mai di dire a quelli che sostengono il PD che non voglio far parte di coloro che non si sono accorti che i valori non si sostengono votando un partito che li sbandiera solamente, forte della presa ideologica. Il populismo della sinistra fa concorrenza a quello di destra.
Io non ci sto a far parte della schiera di persone che non si sono ribellate a questo sudiciume, a queste nefandezze. Ho cominciato a scrivere su questo blog per condividere notizie e commenti con amici. Sostengo la causa di Grillo, di Di Pietro e di Travaglio. So che non sono gli unici che si sbattono per osteggiare questo schifo, ma so che sono gli unici che sono riusciti a superare la barriera dell'oblio mediatico. Ho fatto l'abbonamento online a "Il Fatto quotidiano". Voglio premiare chi mi dà una luce di informazione ed in modo molto professionale. Non smetterò di dire a chi sostiene Berlusconi che non voglio fare parte di coloro che rimarranno sui libri di storia come quelli che han sostenuto il declino morale, intellettuale ed etico di questo paese. Non smetterò mai di dire a quelli che sostengono il PD che non voglio far parte di coloro che non si sono accorti che i valori non si sostengono votando un partito che li sbandiera solamente, forte della presa ideologica. Il populismo della sinistra fa concorrenza a quello di destra.
Il post di Beppe:
"Cos'è un intellettuale, oggi, in Italia? Chi ha ancora profondità di pensiero e statura etica, morale per porsi come riferimento in questo bordello nazionale? Quanti sono i sopravvissuti e perché tacciono?
Negli anni '70 gli intellettuali scrivevano sul Corriere, erano presenti nell'informazione quotidiana. Montanelli, Pasolini, Buzzati, Montale, Calvino, Moravia. Forse non avrebbero amato essere definiti intellettuali, ma erano una spanna sopra agli altri per cultura e spesso per coraggio. Montanelli disse in un'intervista che il requisito principale per fare il giornalista erano i cosiddetti, per un intellettuale vale lo stesso discorso. Pasolini avrebbe fatto a pezzi lo psiconano e il suo sodale D'Alema con un solo articolo. A De Bortoli non basterebbe un ventennio di editoriali, a PG Battista l'eternità.
Göring, successore designato di Hitler, disse che ogni volta che sentiva la parola "intellettuale" metteva mano alla pistola. Nel Paese della P2 e dell'inciucio permanente tra PDL e PDmenoelle siamo più civili, è sufficiente un posto di direttore o vice direttore di giornale, un incarico di facciata nel partito, qualche libro edito da una casa editrice.
Gli intellettuali, se esistono ancora, si sono venduti. Sono diventati tartufi, cortigiani, zimbelli da esibire, spaventapasseri da telegiornali di regime oppure ombre silenti, docenti universitari, ciarlatani di piazza con le dispense a puntate sul settimanale di sinistra, firme autorevoli di quotidiani nazionali, fiori all'occhiello di consigli di amministrazione. L'intellettuale è una specie scomparsa, sotterrata dalle tonnellate di merda della televisione e dall'indifferenza, dal grufolare di maiali, della società italiana. Si sono adattati, meglio vivere cento giorni da pecora che un giorno da uomo libero. I migliori tengono una rubrica, rispondono alla posta dei lettori e lanciano appelli per la democrazia da sottoscrivere, anche on line. Appelli vibranti che non servono mai a un cazzo.
L'intellettuale moderno non è di destra o di sinistra, il suo punto cardinale è il portafoglio, il suo segno distintivo la piaggeria verso il potere. Ama servire e le sue capacità sono a disposizione di chi le apprezza. Questa classe politica fa schifo, ma chi non ha mosso un dito per decenni quando, per ruolo e intelligenza, poteva farlo, fa più schifo ancora.
L'Italia è in una situazione prerivoluzionaria, i sintomi ci sono tutti. Milioni di disoccupati alle porte, un debito pubblico abnorme, le spese dello Stato in aumento vertiginoso, mancanza di rappresentanza politica per decine di milioni di persone, delirio allo stato terminale di Testa d'Asfalto che non ha più niente da perdere, assenza di un'opposizione, a parte Kryptonite Di Pietro, un'economia fragile, un senso civico inesistente e una disgregazione dello Stato.
Le dieci domande di Repubblica sulla vita sessuale (quella che gli è rimasta) di Accappatoio Selvaggio, sono il massimo che è riuscita a esprimere la sinistra in tre lustri come opposizione alla melma che ci ha sommerso. A Berlusconi non sono state fatte diecimila domande ben più importanti sulla mafia, sulla P2, sull'origine delle sue società. Gli è' stato concesso tutto, qualunque conflitto di interessi, ogni legge porcata, ogni condannato in Parlamento. Con la benedizione degli intellettuali di sinistra e degli intellettuali cattolici. Tutti comprati e contenti."
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