mercoledì 2 dicembre 2009

Mi chiamo Bond...i

Rubrica del Fatto ALTRO CHE FUORIONDA

ZITTO E BONDI

Serataccia di Bondi a Ballarò. Il ministro aveva provato a fare la voce del capo sull’affaire del fuorionda del presidente della Camera: “È opportuno che Fini ribadisca le sue posizioni e le chiarisca”. Poi una tirata sul presidenzialismo e sul diritto del premier di andare avanti. Ma squilla l’imprevisto. La telefonata di Fini: “Sono presidenzialista da quando Bondi militava nel Pci. Ma il presidente eletto dal popolo ha il dovere di rispettare gli altri poteri: l’ordine giudiziario, il Parlamento, la Corte Costituzionale, le altre magistrature. Quindi non ho nulla da chiarire e non cambio opinione”. Sandrone sbianca, tenta la replica: “Ma ho detto le stesse parole di Fini. È giusto che il capo dell’esecutivo abbia rispetto degli altri poteri e ordini dello Stato. Ma Berlusconi non è mai venuto meno a questo”. Peggio, altra batosta: “Credo che gli spettatori abbiano compreso il senso delle mie dichiarazioni e quelle di Bondi” lo affonda Fini. Applausi in studio. Niente fuorionda.

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