mercoledì 2 dicembre 2009

Silenzio parla Spatuzza

Torino, tutti gli occhi sullo Spatuzza-Day

MAFIA, DOMANI LA DEPOSIZIONE DEL PENTITO CHE ACCUSA BERLUSCONI E DELL’UTRI

di Stefano Caselli (Fatto Quotidiano)

Torino si prepara al d-day, dove d sta per deposizione. Venerdì 4 dicembre, alle nove del mattino, Gaspare Spatuzza parlerà di fronte alla Corte d’Appello di Palermo in trasferta nel capoluogo piemontese. Niente aule bunker, audizioni a porte chiuse e simili. L’udienza del processo di secondo grado a carico del senatore Marcello Dell’Utri, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa e condannato a nove anni di reclusione in primo grado, si terrà al Palazzo di Giustizia. A porte aperte, nella maxi aula numero uno del piano interrato. La stessa dove si ammassavano gli appassionati del caso Franzoni; la stessa che in questi mesi ospita il processo per la strage della ThyssenKrupp; la stessa, infine, che lo scorso 6 aprile accolse, senza intoppi, oltre trecento cittadini, costituitisi parte civile all’udienza preliminare del processo per i morti dell’Eternit, che si aprirà giovedì 10 dicembre con un afflusso di almeno ottocento parti lese (ma potrebbero essere il doppio).
E proprio il buon esito della maxiudienza Eternit deve aver consigliato il presidente della Corte d’Appello di Palermo Claudio Dell’Acqua a trasferire a Torino, per motivi logistici e di sicurezza, la deposizione dell’ultimo collaboratore di giustizia di Cosa Nostra, che con le sue rivelazioni potrebbe riscrivere un pezzo di storia dello stragismo mafioso dei primi anni Novanta. A occuparsi di tutto nei minimi dettagli, come in altri casi simili, l’avvocato generale di Torino Luigi Riccomagno: “Questa mattina (ieri, ndr) ci siamo riuniti con il personale di polizia, carabinieri, polizia penitenziaria e con gli addetti alla vigilanza esterna per mettere a punto le operazioni di sicurezza e la tutela dei magistrati della Corte d’Appello e della Procura generale di Palermo. La Corte d’Appello ha autorizzato oltre cento giornalisti – dichiara Riccomagno – il che ha reso insufficiente la capienza dell’aula inizialmente prevista. La decisione definitiva su dove tenere l’udienza spetta ora alla Corte d’Appello di Torino”.
Dunque, salvo improbabili sorprese, si trasloca nell’aula uno, grande abbastanza per contenere giudici, avvocati, troupe televisive e giornalisti accreditati provenienti da tutta Italia e dall’estero. Potrà accedere anche il pubblico. In caso di sold out è pronto il video-collegamento con la vicina aula due o addirittura – ce ne fosse bisogno – con l’aula magna. “Gli unici disagi – conclude Luigi Riccomagno – potrebbero derivare da alcune restrizioni alla viabilità su corso Vittorio Emanuele, ma l’interferenza con la normale attività del Palazzo di Giustizia sarà minima”. Un palazzo intitolato alla memoria di Bruno Caccia, procuratore capo di Torino ucciso dalla ‘Ndrangheta il 26 giugno 1983, il cui ingresso principale da su via Giovanni Falcone, che poco più in là diventa via Paolo Borsellino.

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