venerdì 9 gennaio 2009

Giustizia all'incontrario

Non ci sono limiti ai sopprusi di questo governo. Cosa potevamo aspettarci da Angelino Alfano, autore del Lodo che porta il suo nome, che è una legge che non rispetta nemmeno il principio primo costituzionale dell'uguagliana dei cittadini di fronte alla legge? Ora il procuratore di Salerno viene sollevato dal proprio incarico e a lui viene bloccato lo stipendio. Tutto questo perché la sua procura ha fatto ciò che gli compete da quando il CSM ha spostato le inchieste di De Magistris da Catanzaro a Salerno. Catanzaro non ha "mollato" i documenti e Salerno li ha sequestrati, cosa doveva fare? Era nella sua competenza. Ora a pagare è ovviamente Salerno. In un paese all'incontrario. Anche la giustiza è all'incontrario.

ANSA. DE MAGISTRIS, ALFANO: VIA 7 'TOGHE' A SALERNO E CATANZARO

ROMA - Trasferimento di sede e di funzione per sei magistrati di Salerno e Catanzaro al centro dello scontro senza precedenti tra procure, e come ulteriore misura peggiorativa nei confronti del procuratore di Salerno, Luigi Apicella, di cui il pg della Cassazione ha già chiesto il trasferimento cautelare, la sua sospensione dalle funzioni e dallo stipendio. E' la richiesta, in via d'urgenza, che il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha firmato nella tarda serata di ieri e che - secondo quanto appreso dall'ANSA - sarà inviata alla sezione disciplinare del Csm, già convocata per domani, sabato 10 gennaio, con all'ordine del giorno la precedente richiesta del pg della Cassazione di trasferire ad altra sede e ad altre funzioni soltanto Apicella.

Oltre all'atto di incolpazione nei confronti di Apicella, gli altri magistrati di Salerno di cui Alfano chiede il trasferimento cautelare d'ufficio in via d'urgenza, sono i sostituti Gabriella Nuzzi e Dionigio Versani, che hanno messo sotto inchiesta i colleghi di Catanzaro e che hanno firmato il sequestro del fascicolo 'Why not' dopo le denunce di Luigi De Magistris (l'ex pm di Catanzaro titolare di quell'inchiesta fintanto che non gli è stata avocata). I magistrati di Catanzaro colpiti dal provvedimento del Guardasigilli sono invece il procuratore generale Enzo Jannelli, i sostituti Alfredo Garbati, Domenico De Lorenzo e Salvatore Curcio: si tratta delle toghe che hanno firmato il provvedimento di controsequestro del fascicolo 'Why not' e che hanno a loro volta messo sotto inchiesta i colleghi salernitani. In questo modo, al termine di un'istruttoria avviata dal suo ispettorato, il ministro Alfano ha esercitato con pugno di ferro l'azione disciplinare, potere che condivide con il procuratore generale della Cassazione Vitaliano Esposito. Se però per quest'ultimo l'azione disciplinare è un obbligo di legge, per il Guardasigilli è una facoltà. Che Alfano ha voluto esercitare appieno, andando anche oltre la misura cautelare chiesta dal Pg della Cassazione soltanto per Apicella.

http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_850049759.html

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