giovedì 5 novembre 2009

La peggior feccia

Riporto un post di Beppe Grillo sul "caso Gasparri" al premio Paolo Borsellino. Più giù, dopo il video che ritrae la scena "incriminata", riporto un articolo di Benny Calasanzio apparso sul sito di Salvatore Borsellino. A quanto pare Gasparri si è beccato una querela da parte di Borsellino...

Qui l'articolo di Grillo:

A Pescara hanno sbagliato a porre 10 domande a Tom Tom Gasparri, invitato come oratore al premio Paolo Borsellino insieme a Clemente Mastella. Come poteva rispondere il camaleonte strabico? Ogni domanda iniziava con: "Pensa...". Tom Tom che pensa? Siamo seri.
Le 10 domande dovrebbero essere poste agli italiani, tutti. Sono loro, siamo noi, i responsabili della mattanza della democrazia. Non vorremmo dare veramente la responsabilità solo a Tom Tom o allo psiconano? La Repubblica fa domande sulle puttane, i giornali governativi sui trans. Il sesso è diventato l'arma di distrazione di massa. Il puttaniere è di destra, il frocio di sinistra. Perché Pdl e Pdmenoelle si attaccano su futili motivi di orifizi e non sulla morte di Borsellino, sui mafiosi in Parlamento e sul conflitto di interessi? Marrazzo contro D'Addario, Papi contro Boffo.
La merda nel ventilatore serve a nascondere la realtà di un comitato di affari trasversale. Se togli una carta, il castello crolla. Molti italiani sanno tutto questo, provano disgusto per la politica, ma non muovono un dito. La maggioranza degli italiani non merita Borsellino e Falcone. Galantuomini (una parola di cui si è perso il senso) morti per nulla. In un sistema mafioso, gli onesti sono i veri criminali.

LE 10 DOMANDE CHE IL POPOLO DELLE AGENDE ROSSE VOLEVA PORRE A GASPARRI:
1) Pensa che Borsellino sarebbe d’accordo con la presenza di circa 10 parlamentari condannati in via definitiva tra le fila del Pdl?
2) Pensa che Borsellino sarebbe d’accordo sulla presenza di Dell’Utri in Parlamento?
3) Pensa che Borsellino avrebbe condiviso l’affermazione di Berlusconi per cui Mangano era un eroe?
4) Pensa che Borsellino avrebbe condiviso l’eventualità di una candidatura come quella di Cosentino in Campania?
5) Pensa che Borsellino avrebbe condiviso la candidatura di Mastella, già indagato, alle europee e la sua elezione?
6) Si ricorda che nel 1994 lei affermò che: “Di Pietro è un mito” anche quando i giudici del pool entrarono negli uffici della Fininvest? Ha forse cambiato idea?
7) Che ne pensa del lodo Alfano? Sarà dunque contento della sua bocciatura? Se Berlusconi ha tempo per andare con le escort troverà anche il tempo per difendersi, non crede?
8) Perché l’Italia è stata condannata 4 volte dai tribunali (Corte di Giustizia europea, Corte Costituzionale, Tar del Lazio, Consiglio di Stato) per la vicenda Europa 7/Rete 4 anche dopo la legge che porta il suo nome? E perché l’Italia in quanto a libertà d’informazione è scesa al 49° posto nel 2009?
9) Pensa che Borsellino sarebbe stato d'accordo con il mancato scioglimento del Comune di Fondi per infiltrazioni mafiose come richiesto dal Prefetto di Latina e dallo stesso ministro Maroni?
10) Pensa che Borsellino avrebbe condiviso i continui attacchi alla magistratura da parte di Berlusconi (si ricorda “fare i giudici è da disturbati mentali” da Repubblica 2003) e degli esponenti del PDL, tra cui l’accusa di follia ai magistrati che indagano sulla strage di via D’Amelio?

Sito ufficiale del popolo delle agende rosse: http://www.ilpopolodelleagenderosse.it



Ecco l'articolo di Benny Calasanzio pubblicato sul sito di Salvatore Borsellino:

Quello raffigurato accanto è Maurizio Gasparri, presidente al Senato del gruppo Pdl. No, non è Neri Marcorè e la foto non è stata ritoccata. E' proprio così, anzi, pare che sia venuto abbastanza bene. Quest'uomo, o quello che ne resta, ha avuto l'ardire, lo scorso 2 novembre di affermare, con l'educazione che contraddistingue galantuomini come lui, ad una ragazza, Lea Del Greco, che gentilmente gli chiedeva di accettare le dieci domande che gli poneva il Popolo delle Agende Rosse, quanto segue: "Salvatore Borsellino era disistimato dal fratello, lei non lo sa perchè è giovane". Un attimo prima, la sua guardia del corpo, dipendente del sottoscritto e di voi altri che leggete, aveva democraticamente accartocciato il volantino. Una dichiarazione vergognosa e infamante, che solo da bocche di rosa quali quella di Gasparri poteva uscire. Salvatore Borsellino, con tranquillità e forza d'animo invidiabile, ha raccolto articoli e video e ha dato mandato al suo legale, Fabio Repici, di sporgere una querela nei confronti di Marcorè, o di Gasparri, si insomma, contro quello vero. Il fratello di Borsellino, che a quanto dicono i parenti aveva con Paolo un rapporto di stima e di affetto straordinario, si è augurato che Gasparri non si avvalga della immunità parlamentare e risponda in aula della blasfemia detta in nome di chi oggi non c'è più e non può mandarlo a zappare i fertili terreni abruzzesi.

Non mi risulta che gli organizzatori del Premio Borsellino, travolti emotivamente dall'aggressione a Nodari (che ha dichiarato "l'educazione consiste anche nel capire da che parte si sta quando una persona viene ferita in nome di Paolo Borsellino e quando invece una persona cerca di ricordare l'immagine, le idee e soprattutto il sacrificio di Paolo Borsellino". Ma non avevano urlato "servo dei fascisti"? Che c'entra Borsellino?), abbiano preso le distanze da quanto detto dal diversamente bello senatore Pdl ed espresso solidarietà a Salvatore. Chi invece ha reagito subito è stata Libera Pescara, che ha chiesto che venga rimosso ogni riferimento e ogni logo dell'associazione dall'ambito del premio: "prendiamo le distanze dall’atteggiamento di chi continua a considerare la lotta alle mafie un pretesto per dare vita a passerelle di personaggi la cui storia personale ed istituzionale non presenta nessun elemento di sostegno alla lotta per la legalità e la trasparenza". E, in ultimo, la clamorosa rinuncia di Gioacchino Genchi a presenziare ad un incontro nell'ambito del premio: "La mia coerenza di uomo e di servitore dello Stato, il rigore che ho sempre imposto a tutte le mie scelte di vita e professionali, oltre alla determinazione con cui ho sempre rifiutato compromessi con chi fa dileggio della Verità, mi impongono di non partecipare ad un evento al quale ha preso parte uno come Gasparri ed a cui avrebbe dovuto presenziare – come ho pure appreso solo ieri – finanche Clemente Mastella". Non c'è che dire: bilancio di tutto rispetto per il premio di quest'anno.

Benny Calasanzio

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