giovedì 19 novembre 2009

NO.B.DAY


Dal Fatto di oggi:

Superata quota 290mila iscritti al gruppo su facebook

Superata quota 290 mila. In tanti si sono iscritti su Facebook al gruppo “Una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di Berlusconi”. Appuntamento il 5 dicembre, ore 14, a Piazza della Repubblica, Roma. Un successo senza precedenti, con un coinvolgimento sempre maggiore della Rete: il tam tam continua, come dimostra anche il “muro” della pagina, continuamente aggiornato e scritto dagli utenti. “Voglio un altro futuro per l’Italia, un paese dove le persone lottano per il bene pubblico e non per l’interesse personale”; “lo ribadisco: crolla lui... cascano tutti e casca anche un modo di far politica becero e mistificatore”; “Non è da molto che frequento qesto gruppo ma già mi sento più orgoglioso di essere italiano”. Eppoi “NBD è un bel modo di far capire che oltre alle patinate vetrinette televisive esiste qualcosa di più. Esistono persone giovani e meno giovani, che credono nel futuro, che sperano in un altro mondo, possibile anche qui in Italia, che si augurano di potersi svegliare in un paese non più succube del berlusconismo”. E ancora, e ancora.

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“El Griso”: saremo tantissimi in piazza per farlo processare

IL PORTAVOCE DEL NO.B.DAY

di Federico Mello

Giuseppe Grisorio parla con accento barese, ha la battuta pronta e le idee molto chiare. E’ il portavoce del No Berlusconi Day, l’incredibile mobilitazione nata in Rete per chiedere le dimissioni di Berlusconi. Per me, ci dice “Berlusconi rappresenta la parte marcia di questo paese. Concepisce la res publica in modo proprietario e, soprattutto, pensa che il voto popolare corrisponda a un’assoluzione”. Ma per Giuseppe sbaglia chi dice che odiano Berlusconi. “Non è vero: noi non odiamo nessuno. Ma pretendiamo che risponda alle pesanti accuse che gli vengono rivolte in tribunale, come tutti i cittadini, e non in televisione”. 26 anni, Giuseppe è di Cassano delle Murge, ma vive a Bari. Ha tanti soprannomi: Peppino, Peppe, “el Griso” dal suffisso del suo cognome. Fa l’avvocato praticante e frequenta la scuola di specializzazione per le professioni legali che serve per intraprendere la pr
ofessione di magistrato. “Ho cominciato proprio oggi [ieri, ndr] il secondo anno. Non so se farò mai il magistrato. So che al corso ho la frequenza obbligatoria ed è un problema tutto il lavoro da fare per il NoBDay”. La prima manifestazione alla quale ha partecipato è “quella contro l’articolo 18 al Circo Massimo, avevo diciott’anni”. Poi qualche esperienza da “manovale con un po’ di testa” per la campagna elettorale di Vendola e la gioia per l’elezione di Nichi alla presidenza. “Lo voterei ancora” ci dice. Ma ora è il momento di pensare al 5 dicembre. “Il popolo ‘viola’ del NoBDay vuole essere il collante di persone che aderiscono a titolo personale. Anche per gli esponenti politici, avremmo preferito adesioni individuali”. Mentre i partiti litigano sulle adesioni, infatti, Giuseppe mette le carte in tavola: “Il comitato promotore l’ha detto fin dall’inizio
: non vogliamo bandiere di partito. L’unica bandiera della manifestazione è il tricolore o il drappo viola, le eventuali bandiere di partito che dovessero essere presenti, andranno in fondo al corteo. E sul palco non parleranno esponenti politici, ma persone comun
i, a cominciare dai precari dell’Ilva e dai lavoratori di Eutelia”. Dopo, non un concerto, ma musica e arti varie: “Abbiamo un appello firmato da 4000 artisti. Si stanno occupando loro delle coreografie del corteo e dell’allestimento palco. E cureranno gli spettacoli alla fine della giornata”. Agli esponenti Pd che cercano di capire cosa succederà in piazza risponde. “Per una volta sarebbe bello che i politici si fidassero dei cittadini, quante volte loro ci hanno chiesto di fidarci di loro?”. Al Pd che teme attacchi al presidente Napolitano, risponde sempre d’istinto, con inconfondibile accento pugliese “Che cosa? Se Napolitano viene gli diamo il posto d’onore”.

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