mercoledì 10 marzo 2010

Forma o Sostanza? Questo è il dilemma

Dal Fatto di oggi.

“E’ la sostanza che conta, presidente”

Per evitare perdite di tempo, avvocato, devo segnalare che il suo appello è inammissibile. Si discuterà, pertanto, solo di quello del pubblico ministero. Perché inammissibile, presidente? Il termine di trenta giorni era scaduto il 20 gennaio; l’appello risulta depositato il 21. Ma, presidente, per un giorno? Avvocato, il termine è perentorio. Ma, presidente, il giorno prima, alle 13:59 ero nei pressi del tribunale e lo posso provare. Ma evidentemente non era all’interno della cancelleria,
che chiude alle 14. E’ proprio per questo, presidente, che ho dovuto tornare il giorno dopo. Comunque, a parte questo, avvocato, manca agli atti la sua nomina a difensore. Se ho scritto i motivi, presidente, qualcuno mi avrà pur dato l’incarico! Ma, avvocato, la legge prevede che il mandato debba essere dato per iscritto. Quanti formalismi, presidente! E’ la sostanza che conta. La firma può essere sfuggita. Se le interessa così tanto chiamo il cliente e in un paio d’ore è qui. Avvocato a essere fiscali devo osservare come neppure lei abbia sottoscritto i motivi. Non basta il suo nome battuto a macchina. La legge prevede la firma autografa. A essere fiscali, presidente! Se guardiamo alla sostanza si può facilmente rimediare. Mi dia l’atto d’appello, firmo davanti al Collegio; più autografo di così! Ma la legge, avvocato... La legge, sempre con ‘sta legge... presidente, guardiamo alla sostanza. Io difendo una persona importante, non un ladro di galline. Ma chi è il suo cliente? Come, non lo sa? Non ci ho badato. Guardavo alle norme processuali e alle nullità non all’imputato. Il mio difeso si chiama S. B. Se serve qualche modifica legislativa , un decreto, qualche interpretazione autentica, è a disposizione. Allora occorre riflettere; la decisione va ponderata. La parità tra Accusa e Difesa nel processo è un valore sostanziale. La Corte si ritira. Ordinanza: “La Corte, ritenuto che la sostanza deve sempre prevalere sulla forma; che discutere solo dell’appello del pubblico ministero creerebbe disparità fra Accusa e Difesa; ritenuto che trenta giorni può interpretarsi anche come trentuno; che scritto può essere interpretato anche come orale; che autografo può essere ritenuto anche il dattiloscritto, dichiara ammissibile l’impugnazione e ordina procedersi oltre”.

(Guariente Guarienti, avvocato)

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