Dal Fatto...
TELEFONATE FRATRICIDE
TELEFONATE FRATRICIDE
“ABBIAMO LA PATENTE PER UCCIDERE”
Fabio De Santis, arrestato dal Gip Rosario Lupo di Firenze, era stato nominato recentemente provveditore alle Opere pubbliche della Toscana e in precedenza alto funzionario del Dipartimento Sviluppo e Turismo. In una delle conversazioni telefoniche con suo fratello Marco, imprenditore, spiega nel modo più chiaro possibile come funziona il sistema degli appalti legato ai grandi eventi e alla gestione delle emergenze, ammettendo candidamente: “Abbiamo la patente per uccidere, cioè possiamo piglià tutto quello che ci pare... perché l’altra forma è che uno può collaborare... dici “guarda”... che ne so... ti collaboro a organizzare le cose. (...) E quello può essere però anche un incarico tuo, ti guadagni che ne so 20 mila euro al mese”. In un’altra circostanza, però, il fratello Marco sbotta: “...voi siete una banda di banditi e vi credete che gli altri sono tutti scemi... c’ho davanti gente che ruba tutto il rubabile... ma fatela finita... ma non le fate sapere le cose in giro! Lasciate perdere! Che prima o poi uno scemo che vi crea qualche problema lo trovate”.
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