Nel 2007 Prodi mette un tetto agli stipendi dei manager STATALI, poi cancellato da Berlusconi
Nel 2009 l'IdV fa passare un emendamento che mette un tetto agli stipendi dei manager PRIVATI, ora Berlusconi lo toglie.
Qual'è il malgoverno?
Da Repubblica.it
La commissione Finanze della Camera cancella il testo del Senato che prevedeva che il trattamento economico non potesse superare quello annuo lordo spettante ai parlamentari, vietando di includere le stock option.
Stipendi, dietrofront del governo nessun tetto per gli stipendi dei manager
ROMA - Un dietrofront annunciato. E' saltato il tetto allo stipendio dei manager delle società quotate e delle banche. La commissione finanze della Camera ha approvato l'emendamento al ddl che cancella dal testo i due commi che prevedevano che il "trattamento economico onnicomprensivo" dei manager degli istituti di credito e delle società quotate non potesse superare il trattamento annuo lordo spettante ai parlamentari e che vietavano di includere tra gli emolumenti e le indennità le stock option.
La vicenda prende le mosse nel 2009. Quando, durante la discussione sulla legge comunitaria al Senato, passa un emendamento dell'Idv che stabilisce un tetto agli stipendi dei manager degli istituti bancari e in generale delle società quotate, ponendo precisi limiti alle stock option. L'emendamento passa con il voto a favore dei senatori della maggioranza. In questo modo viene introdotto un tetto massimo di retribuzione degli stessi dirigenti che avrà come limite il trattamento annuo lordo che spetta ai membri del Parlamento. Ma dura poco. Perché il contrasto tra il sentimento popolare e le regole di mercato si risolve a favore delle seconde. "La questione del tetto è un tema importante ma la norma che è stata votata dal Senato verrà cambiata dal governo" taglia corto il ministro dell?Economia, Giulio Tremonti - Abbiamo fatto sapere che questa è una norma incostituzionale?.
Con queste premesse il testo arriva alla Camera. Dove, la commissione Finanze lo modifica. "ll tetto per i manager delle quotate potrebbe essere anche eluso con tutti gli effetti negativi del caso. Gli amministratori, infatti, potrebbero ricevere i loro compensi dalle holding che controllano le società quotate e questo si tradurrebbe nel fatto che le holding resterebbero fuori dal mercato borsistico lasciando in Borsa solo le società operative" dice il relatore del Pdl Gerardo Soglia. "E' solo l'ennesima prova di quanto questa maggioranza sia asservita ai poteri forti" ribatte il senatore Elio Lannutti dell'Idv.
Come previsto dal regolamento della Camera, l'emendamento si intende accolto, salvo che la commissione per le politiche Ue, non lo respinga per motivi di compatibilità con la normativa comunitaria o per esigenze di coordinamento generale.
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