martedì 2 febbraio 2010

Quando il PD è al potere

Sul Fatto di oggi Enrico Fierro intervista un ex parlamentare del Pds che ha lavorato con Bassolino e conosce la situazione campana.

“Un satrapo di provincia che gestisce un sistema di potere”

ISAIA SALES, STUDIOSO ED EX PARLAMENTARE, ANALIZZA LA SCELTA DI DE LUCA IN CAMPANIA

di Enrico Fierro

“Vuole parlare della Campania? Facciamolo, ma sappia che l'analisi è triste. Da dove partiamo?”. Da dove partire con Isaia Sales? Scrittore, raffinato analista dei sistemi di potere e della loro degenerazione criminale, ex parlamentare del Pci-Pds e infine consigliere economico di Antonio Bassolino, incarico lasciato qualche anno fa per dissensi profondi col governatore e soprattutto con la sua corte.
Partiamo proprio da Bassolino.
Il suo è un triste declino. Bassolino ha creato la sua solitudine e arriva al tramonto nudo, un leader che non è stato in grado di costruire una classe dirigente che ora si trova ad essere spettatore di un deprimente teatrino. Il tradimento dei suoi uomini, persone che gli devono tutto, che senza di lui non sarebbero state nessuno. Bassolino ha avuto un gusto masochistico nella scelta degli
uomini.
Sales, faccia qualche nome.
Penso a Teresa Armato, che da assessore alla Sanità era attaccata da tutti e che Bassolino difese, a Costantino Boffa, suo capogabinetto, diventato deputato, penso a Claudio Velardi...
Che di Bassolino è stato assessore al Turismo.
Combinando non pochi guai per il suo modo di fare. Ora è lo spin-doctor di Vincenzo De Luca, il nemico di Bassolino. Insomma, la vicenda di Antonio Bassolino è una sorta di Macbeth, andrebbe spiegata più con categorie letterarie che con l'analisi politica.
Invece parliamo di politica. Vincenzo De Luca candidato unico a governatore.
Un capolavoro politico. Vorrei conoscere i geni che hanno concepito questa strategia. Pensavamo di aver toccato il fondo ma mi devo ricredere: stiamo scivolando sempre più giù. Perché in Campania non solo l'Udc sta con il centro-destra, ma non riusciamo neppure a portare a casa il risultato imprenscindibile per il Pd di una alleanza con le forze della sinistra e con Idv. La scelta di De Luca è catastrofica. É come volersi alleare con i cattolici e mettere nel programma l'abolizione della Messa. Si vuole l'alleanza con Rifondazione e Sinistra e libertà proponendo il
candidato che da sindaco va a caccia dei senegalesi casa per casa. E come può accettare Di Pietro la proposta di un candidato per il quale è stato chiesto per ben due volte l'arresto, e che ha goduto del privilegio di ottenere dal Parlamento la distruzione delle intercettazioni che lo riguardano? Se, come De Luca dice, non ci sono problemi perché lui ha difeso il lavoro di centinaia di operai, allora metta in rete quelle telefonate. Chi le ha sentite parla di contenuti che descrivono un sistema di potere impressionante.
De Luca è l'uomo della discontinuità con Bassolino e il suo sistema di potere.

De Luca è il politico campano più in sintonia con la concezione della politica come gestione di un sistema di potere, al suo confronto Bassolino è un dilettante. La verità è che il gruppo dirigente nazionale del Pd in nome dell'antibassolinismo ha alimentato e fatto crescere in Campania una serie di satrapi di provincia. Ne ha armato la mano e ora non sono in grado di fermarli. Nella concezione del vertice Pd, il territorio serve solo per sostenere il centro. Chi gestisce un sistema di potere territoriale può fare quello che vuole. Salerno conta 140mila abitanti ed è in grado di condizionare la politica nazionale del Pd, un partito che si sta sgretolando sotto la spinta dei potentati locali.

Però De Luca è gradito anche agli oppositori di Bersani dentro il Pd.
Che uno come De Luca sia sostenuto da Franceschini è incomprensibile e anche un po' sgradevole. La verità è che per caratterizzarsi come anti-Bassolino, De Luca ha usato una serie di parole d'ordine. Rifiuti, sanità, sistema di potere e clientele. Sui rifiuti si è opposto al termovalorizzatore, poi si è detto diponibile a farlo a Salerno, ma quando il governo ha deciso che a gestirlo era la Provincia, governata dal Pdl, ha cambiato idea, non serve più. Sanità: le sue manifestazioni sono affollate di manager delle Asl. Sistema di potere: le sue fila sono piene di persone che fino al 2008 erano in giunta con Bassolino.

Quindi dove sta la discontinuità?
Ma via, qui siamo di fronte ad un misto di stalinismo (si vuole imporre a Bassolino di sostenere il suo storico nemico) e di leghismo, il controllo delle clientele territoriali. De Luca è un leghista del Sud. A meno che non è proprio questo il modello del Pd. Ma se è così il partito di Bersani si taglia i ponti con migliaia di elettori e di iscritti.

Per chi voterà alle regionali?

Le ideologie sono finite da un pezzo, sono iscritto al Pd, ma se non cambieranno le cose, tra il mio partito e la verità sceglierò la verità”.

Isaia Sales (FOTO ANSA)


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