lunedì 3 novembre 2008

Sistema universitario e concorsi truccati: la riforma che non c'è


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L'onda di protesta degli studenti usa tutti gli strumenti a disposizione per dire NO ad una "riforma" che riforma non è. Il sito Web del ministro Tremonti è stato hackerato, la prima pagina è stata sostituita con un messaggio dall'onda: "Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo i loro siti" firmato "ondanomala, 01.11.2008". E sotto ancora: "non ci fermerete".

Ora il movimento "studentesco" (sappiamo bene che non sono solo gli scolari e gli studenti a scendere in piazza, ma anche i precari e le loro famiglie) dovrebbe andare oltre alla protesta contro il governo. Gli studenti dell'università dovrebbero attaccare il sistema baronale usando l'arma del decreto che ora si vuol definire. Il governo vuole riformare questa università e sbloccarla dal sistema clientelare dei cosiddetti "baroni"? Ebbene la voce della gente in piazza dovrebbe invocare una riforma di questo tipo. La legge 133 non ha speso una parola per definire e risolvere il vero problema del'università. Nelle piazze, nei programmi televisivi, nelle discorsi dei rappresentanti di governo, si parla di sistema "meritocratico", ma un sistema meritocratico lo si deve definire. Si devono definire i metodi! Deve essere imparziale e definito scientificamente. È così all'estero! Si prenda spunto dal sistema tedesco per esempio. Due anni fa è stato introdotto in Germania il concetto di università d'elite. Si è definito un modo per valutare le università nel loro complesso e contemporaneamente c'è stata un'iniezione di fondi per le università di "merito". Anche il sistema del professorato è stato riformato negli ultimi anni con l'obiettivo di definire un sistema meritocratico basato su evidenti capacità dimostrabili scientificamente. Di questo parlerò in dettaglio in un altro post.

In Italia, si evita di definire un sistema accertato per elevare la qualità del sistema universitario e al contempo si tagliano i fondi indiscriminatamente! I nostri legiferanti sembrano non fare propri i concetti di logica e coerenza.

Il problema dei concorsi truccati in Italia è stato studiato scientificamente dal professor Quirino Paris (professore di economia agraria alla University of California, Davis, dal 1969) che ha presentato in un articolo del 2005 un'analisi matematico-scientifica dell'andamento dei voti delle commissioni dei concorsi per il reclutamento universitario. Dimostrando così, scientificamente, che il nostro sistema è corrotto.

Leggi l'articolo del prof. Paris.

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