lunedì 10 novembre 2008
Riunione al Com.it.es di Mannheim
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Venerdì sera sono stato invitato alla riunione del Com.it.es (comitato italiani al'estero) di Mannheim.
Il presidente Mario Perrone mi ha invitato a partecipare all'incontro, dandomi così la possibilità di informare i presenti dell'iniziativa del Referendum.
I temi discussi durante l'incontro sono stati diversi. I due più importanti sono stati la preparazione dell'incontro del 27 novembre e l'organizzazione delle elezioni comunali del 2009.
Il 27 verrà invitato un professore che terrà una presentazione sulla "Rhein-Neckar-Metropolregion".
Da aprile del 2005 è stata data a questo territorio, che si trova tra le regioni Assia, Baden-Württemberg e Rheinland-Pfalz (Renania e Palatinato), l'onorificienza di "Europäische Metropolregion".
L'obiettivo dell'incontro del 27, dice il presidente del Comites Perrone, è dare "coscienza agli italiani, che vivono qui, di trovarsi a vivere in una regione che offre molto dal punto di vista economico e culturale".
All'incontro ci sarà anche l'agente consolare di Mannheim. Mi è stato suggerito da Perrone di chiedere all'agente consolare di portare i moduli per la firma per il referendum, così che tutte le persone presenti possano dare il loro contributo.
Riferitò qui, prossimamente, sulla risposta del console e sulla possibilità di firmare.
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3 commenti:
Questa regione è abitata da tanti connazionali; tante differenze, e una caratteristica in comune: la fatica a farsi coinvolgere nelle questioni di politica italiana.
Io per prima: anni spesi a informarmi, a (s)parlare della nostra classe e della nostra (in)cultura politica, ma reticenza - tranne che con il voto - a impegnarmi ancora in azioni concrete.
Non abbiamo ottenuto grandi risultati a parlare fra noi, peraltro tutti concordi nel disgusto: forse è il caso di cambiare qualcosa.
Speriamo che questo comites non diventi un ricettacolo di propaganda politica. Già questa storia del referendum contro il lodo Alfano puzza di comunisti, e i comites sono finanziati da tutti i contribuenti, non solo quelli di sinistra. Ci vorrebbe o la par condicio o l'apoliticità; o anche il taglio dei fondi, ma sarebbe un peccato.
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